Ancora tensione nei campi algerini di Tinduf : L’Italia intervenga subito
30
Mag
Postato da: adm_comunica
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Il Forum de soutien aux autonomistes de Tindouf (Forsatin), organizzazione non governativa nata su iniziativa di un gruppo di sahrawi convinti della rilevanza del Piano di autonomia per il Sahara proposto dal Marocco,sia la soluzione giusta allo pseudo conflitto e, che si batte per ” “sostenere i loro connazionali nei campi di Tindouf che condividono le loro opinioni nel silenzio imposto dal Polisario , ha denunciato delle violenze presso la sede del Capo del Polisario a Tinduf.
Le milizie della gendarmeria saharawi affiliate al Fronte Polisario hanno attaccato una manifestazione della famiglia del detenuto saharawi “Mohamed Salem Maa El Ainin Asweed”, davanti all’ufficio privato di Ibrahim Ghali, durante la quale hanno usato forza e violenza eccessive.
L’attacco ha provocato il ferimento di alcune donne e l’arresto delle seguenti persone. Ad oggi, le milizie del Polisario continuano a perseguitare alcuni dei manifestanti e alcuni dei detenuti hanno diffuso clip audio che provano che sono stati portati nella prigione di Dheibiya.
Se le notizie trovassero riscontro, sarebbe il caso , anche da parte del nostro Governo di sollevare la questione con l’Algeria. Infatti, Tinduf si trova in territorio algerino e sotto il controllo delle autorità di Algeri.
Si pone anche un problema morale. Mi riferisco alle tante inziative di “gemellaggi” che i comuni amministrati spesso dalla sinistra, specilamente in Toscana ed Emilia Romagna attuano con il Fronte Polisario. Per l’attenzione che la sinistra pone ai diritti delle persone, sarebbe il caso che queste amministrazioni e le relative forze politiche si esprimano o chiedano chiarimenti. Non è possibile per i valori della Costituzione italiana accettare fatti, che se provati, sarebbero contrari allo spirito nella nostra Legge Fondamentale
Marco Baratto